Di fronte agli attacchi cyber non esistono differenze territoriali. Le aziende di tutto il mondo indicano infatti negli attacchi cyber il principale motivo di preoccupazione. È quanto emerge da una ricerca condotta dal World Economic Forum (WEF) che certifica il forte aumento dei timori legati ai rischi tecnologici. Infatti, nell’edizione dello scorso anno la ricerca vedeva i cyber attack classificarsi al primo posto in due aree del mondo e solamente in una nel 2016.

Il fallimento della governance nazionale è valutato essere il rischio maggiore per le imprese dell’America Latina e dell’Asia meridionale, mentre gli shock legati ai prezzi dell’energie sono particolarmente temuti in Eurasia, Medio Oriente e Nord Africa. Infine, la disoccupazione è considerato il pericolo più grave dalle aziende dell’Africa sub-sahariana.

“I cyber attack sono vissuti come il rischio numero uno nei mercati che rappresentano il 50% del Pil globale”, ha spiegato Lori Bailey, membro del Global Future Council del WEF per la sicurezza informatica. “Questo dato suggerisce che sia i governi sia le imprese devono rafforzare i propri sistemi di difesa dai possibili attacchi informatici e aumentare la resilienza al fine di poter continuare a essere competitivi in un’economia digitale sempre più interconnessa”.